Storia di Barcellona: Periodo Arabo e Medievale
La decadenza dell'Impero Romano propiziò l'arrivo dei popoli germanici a Barcino. Nell'anno 415 d.C., il re dei visigoti Ataulfo trasformò la città in capitale del suo regno, ma questa importanza iniziale venne presto meno, al trasferirsi la capitale del regno visigoto dapprima a Tolosa e un secolo dopo a Toledo.
Conquistata dagli arabi nel secolo VIII, rimase sotto il loro dominio durante quasi cent'anni, finchè nell'801 venne riconquistata dai franchi. In questo modo, il territorio a sud dei Pirenei divenne la Marca Hispanica, frontiera dell'Islam con l'Europa Cristiana. In quest'epoca Barcellona visse per vari secoli minacciata dalla grande lotta tra mori e cristiani.
Nel 985 la città venne distrutta dalle truppe saracene agli ordini di Almanzor. Subito dopo la contesa, Borrell II, nipote di Wilfredo, si svincolò dal potere carolingio e la contea di Barcellona divenne la capitale di un nuovo stato indipendente. Per la città ebbe allora inizio un periodo di splendore, con la riaffermazione della propria supremazia sulle altre contee catalane. Si estese verso il mare, più in la delle antiche mura romane e, principalmente, attorno alla chiesa di Santa Maria del Mar, una delle prime chiese della città.
Dopo l'unione tra la Catalogna e l'Aragona nel XIII secolo, il re Giacomo I fondò le prime istituzioni rappresentative del municipio di Barcellona: il "Consell de Cent" (cento notabili eletti dal popolo) e "Les Corts". Parallelamente, durante il suo regno, ebbe anche inizio l'espansione marittima, con la conquista di Maiorca e di Valencia. Pietro il Grande, suo successore, annesse le isole di Sicilia e Sardegna. Un tale spiegamento suppose un aumento del commercio e della ricchezza di Barcellona, che divenne una delle più importanti potenze del Mediterraneo.
Da qui la costruzione delle "Drassanes", il maggior complesso di cantieri navali medievali che si conserva nel mondo. E se alla fine del XV secolo la presenza dei Re Cattolici al potere significò per la città la perdita al rango di capitale, con l'inizio della guerra di Successione al trono spagnolo (1710-1714) Barcellona diede il proprio supporto politico all'arciduca Carlo d'Austria, contro l'altro candidato (che più tardi sarebbe diventato re di Spagna), Filippo V di Borbone. L'ultimo episodio di questa lunga guerra fu l'assedio a Barcellona, durante tredici mesi, da parte degli eserciti franco-spagnoli.
L'11 settembre 1714 le truppe borboniche occuparono la città. Come conseguenza della sconfitta, Filippo V soppresse gli organismi e le istituzioni proprie della Catalogna e vietò l'uso della lingua catalana. Ordinò inoltre di costruire la fortezza della Ciutadella per assicurare il controllo della città.
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